Verso un modello di odontoiatria inclusiva: etica, organizzazione e strategie

Autore: Giulia Gori

L’odontoiatria inclusiva si configura come un approccio emergente che intende superare le tradizionali barriere all’accesso alle cure, ponendo al centro la persona nella sua complessità bio-psico-sociale e non solo la cura della patologia. Il recente Corso di Perfezionamento in Odontoiatria Speciale dell’Università di Foggia ha dedicato una lezione tematica a tale prospettiva, realizzata con il contributo di Arianto Consulting, boutique di consulenza strategica, management, innovazione e supporto allo sviluppo di imprese e istituzioni sanitarie. L’incontro ha approfondito aspetti etici, organizzativi e tecnologici, offrendo al professionista odontoiatra strumenti concreti per orientarsi verso pratiche cliniche realmente universali. L’iniziativa accademica è stata coordinata dal Prof. Lorenzo Lo Muzio che con la sua guida ha contribuito a consolidarne la visione formativa e multidisciplinare.

Come sottolinea il dott. Marco Magi, coordinatore scientifico del percorso formativo e Past President S.I.O.H., l’odontoiatria inclusiva non rappresenta solo un aggiornamento tecnico ma un vero cambio di paradigma rispetto al passato: «In questo inizio di millennio i nostri studi medici, pubblici e privati, sono permeati di fragilità sanitaria. Ogni essere è unico e irripetibile, a maggior ragione quando si parla di fragilità. Di conseguenza dobbiamo personalizzare le cure ed avere una grande attenzione ai bisogni del paziente, nel pieno concetto di uguaglianza ed equità, favorendo la collaborazione e l’autonomia della persona stessa».

Il marketing etico applicato all’Odontoiatria inclusiva è stato presentato come un insieme di strategie comunicative e organizzative volte a promuovere la salute orale in modo trasparente, responsabile e centrato sulla persona. I principi cardine identificati comprendono: responsabilità sociale, equità, accessibilità, centralità del paziente, veridicità e trasparenza delle informazioni.

In questo senso, la formazione assume un ruolo cruciale. Come evidenzia il coordinatore scientifico: «Il Terzo Corso di Perfezionamento in Odontoiatria Speciale dell’Università di Foggia si propone di fornire conoscenze teorico-pratiche che permettano di mettere in atto scelte terapeutiche appropriate in presenza di pazienti special needs. Il corso fornisce competenze aggiornate sui protocolli e sulle procedure cliniche, affrontando aspetti psicologici, preventivi, diagnostici e terapeutici, con l’obiettivo di costruire piani individualizzati che tengano conto delle potenzialità di collaborazione e di autonomia di ciascun paziente».

Un riferimento significativo va anche alla S.I.O.H. (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap), che nel 2025 celebra i suoi 40 anni di attività. Fondata nel 1985, la S.I.O.H. rappresenta oggi una delle principali società scientifiche dedicate all’odontoiatria speciale, promuovendo formazione, aggiornamento e ricerca per la cura delle Persone con disabilità. Il dott. Magi, come Past President e Coordinatore Nazionale del progetto celebrativo dei 40 anni, sottolinea come l’impegno della Società resti quello di garantire a ogni persona il diritto alla salute orale, attraverso un approccio etico, multidisciplinare e inclusivo.

Persistono numerose barriere che limitano l’accesso ai servizi odontoiatrici da parte delle persone special needs: architettoniche, comunicative, cliniche, relazionali, amministrative ed economiche. La rimozione di tali ostacoli richiede un approccio sistemico che coinvolga istituzioni, professionisti e caregiver.

Guardando al futuro, il dott. Magi sottolinea l’importanza della Prevenzione e del ruolo centrale della famiglia: «La fragilità sanitaria sarà una delle principali discipline del futuro, a partire dalla prevenzione. La prima visita rappresenta l’atto fondamentale della relazione di cura, dove devono essere adottate tecniche di comunicazione adeguate a ogni singolo soggetto. La Prevenzione deve essere considerata una cura a tutti gli effetti, coinvolgendo anche i caregiver e riducendo, ove possibile, il ricorso all’anestesia generale».

L’Odontoiatria inclusiva non si configura quindi come una nicchia specialistica, bensì come un paradigma trasversale che deve orientare la pratica clinica quotidiana. L’integrazione di principi etici, strategie organizzative e innovazioni tecnologiche consente di superare le disuguaglianze e garantire il diritto universale alla salute orale. Come ricorda il Past President S.I.O.H., il medico deve sempre riappropriarsi del proprio ruolo centrale, guidando il paziente fragile e la sua famiglia in un percorso di prevenzione e cura personalizzato.

Per approfondire ulteriormente questi temi e individuare strategie concrete di applicazione nella pratica clinica ed extra-clinica, rimaniamo a disposizione per domande, riflessioni e richieste di consulenza.

Arianto Consulting

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