Lo statuto di una società a responsabilità limitata in “pillole”: criticità della scelta della durata illimitata o determinata

Autore: Loris Vignoli

Commercialista, revisore contabile, si occupa di consulenza aziendale, societaria e tributaria

La durata di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) viene stabilità dai soci nell’atto costitutivo, che di fatto è il contratto che viene sottoscritto davanti al Notaio, per regolamentare i rapporti sociali, e costituisce un elemento che può influenzare anche la stabilità e il futuro dell’azienda o dell’attività professionale. 

Quando si determina la durata di una società, informazione importante per gli stakeholder, è necessario considerare una serie di elementi, tra i quali l’orizzonte temporale del progetto imprenditoriale. 

Di seguito,alcune sintetiche osservazioni, per poter orientare al meglio la scelta da fare nello statuto societario e le relative conseguenze, meritevoli di un approfondimento ad hoc, qualora in sede costitutiva sia stata prevista una durata illimitata oppure determinata.

  • Durata Illimitata

Scegliere una durata illimitata significa che la società continua ad esistere fino a quando non viene sciolta per decisione dei soci o per altre cause previste dalla legge. Questa opzione, ideale per attività a lungo termine, offre continuità nel tempo ma presenta delle criticità per la possibilità da parte del socio di esercitare il diritto di recesso, con conseguente obbligo di liquidazione della sua quota.

Infatti, in caso di durata illimitata, i soci possono recedere dalla società, con un preavviso di 180 giorni (prorogabile fino a un anno), art. 2473 comma 2 c.c..

E’ importante ricordare che i soci,  recedendo dalla società, hanno diritto ad ottenere il rimborso della propria quota di partecipazione, in proporzione al valore del patrimonio sociale. Tale valore è determinato, di solito con metodologia estimativa mista, tenendo conto del valore di mercato della società al momento della dichiarazione di recesso, con conseguenti possibili problemi finanziari generati dalla liquidazione della quota. 

Per maggiore chiarezza, analizziamo ad esempio le conseguenze del recesso del socio da una società con capitale sociale minimo (10.000 euro), con una valutazione di stima della quota molto elevata ( a causa dell’avviamento) e che non dispone di riserve di utili, accantonate negli anni precedenti, da poter ridurre. In tale situazione, i soci, se impossibilitati a rilevare la quota del socio recedente, per evitare la messa in liquidazione della società, dovranno trovare un nuovo socio disposto a liquidare detta quota. 

  • Durata Determinata

Per durata determinata si intende stabilire una durata specifica nell’atto costitutivo della società. Ad esempio, una società può essere costituita per 20, 30 o 50 anni. Questa opzione può essere preferibile per progetti specifici, per attività con una fine predeterminata e per limitare il diritto di recesso del socio, liberamente esercitabile, invece, in ipotesi di durata indeterminata.

Modifiche alla Durata – decisione dei soci

Durante la vita della società, la sua durata (da determinata a illimitata o viceversa) può comunque essere liberamente variata con una delibera ad hoc dei soci che modifica l’originario atto costitutivo.

Se una SRL però delibera la modifica della propria durata, per diventare a tempo indeterminato, allora il socio dissenziente potrà generalmente esercitare diritto di recesso perché la modifica snatura la previsione originaria, vincolandolo a tempo indefinito.

Il passaggio ad una durata determinata, invece, non rientra tra le cause di recesso legali tassative, non configurandosi una lesione tale dei diritti del socio da giustificare il recesso. 

Le considerazioni menzionate evidenziano, quindi, quanto sia importante acquisire tutte le informazioni utili e necessarie prima di compiere atti, apparentemente semplici, che però potrebbero mettere in crisi anche la prosecuzione dell’attività della società, con rilevanti danni economici. 

  • Interpretazioni Giurisprudenziali sul recesso del socio

E’ importanteriportare l’orientamento in materia  della Corte di Cassazione che,  con la sentenza n. 26060/2022, ha confermato il principio per cui il socio può recedere liberamente solo nel caso in cui la società sia stata contratta a tempo indeterminato, specificando però che nella durata illimitata non rientra il caso in cui sia stato deciso un termine, anche se molto lontano nel tempo. La suprema corte ha sostenuto un’interpretazione letterale dell’articolo 2473, comma 2, cod. civ., per tutelare l’interesse dei creditori e conservare la garanzia patrimoniale rappresentata dal patrimonio sociale. 

In sintesi

La scelta, apparentemente semplice, della durata di una SRL è in realtà una decisione strategica, da valutare attentamente, tenuto conto sia delle esigenze specifiche dell’attività, sia del possibile esercizio del diritto di recesso da parte del socio, che potrebbe portare anche, in estrema ratio, alla liquidazione della società con conseguente depauperamento del valore economico della stessa.

Per ulteriori approfondimenti, rimaniamo a vs disposizione.

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