Il bilancio non è solamente un documento contabile, ma costituisce lo strumento informativo principale, dove confluiscono tutte le scelte “imprenditoriali”: gli investimenti fatti, le fonti di finanziamento utilizzate, le politiche di marketing, le risorse umane, ecc… .

Nel documento troviamo un insieme di dati, preziosi per una vasta gamma di stakeholder (investitori, banche, fornitori, management, ecc…).

Attraverso il bilancio tracciamo la rotta da seguire (bilanci previsionali), monitoriamo l’attività svolta durante l’esercizio (bilanci consuntivi periodici) e verifichiamo la destinazione finale, ovvero i risultati ottenuti (bilancio di fine esercizio).

Analizzando i dati, possiamo valutare la performance conseguita, la redditività, la liquidità e la solvibilità nonché prendere decisioni strategiche. La redazione del bilancio, che per le società di capitali costituisce un obbligo di legge, consente anche di pianificare investimenti, finanziamenti e controllare la redditività.

Il bilancio di esercizio è un documento tecnico, costituito dallo stato patrimoniale e dal conto economico, prospetti che riportano in aggregato i numeri dell’attività, corredato dalle “relazioni” (nota integrativa e relazione sulla gestione se prevista dalla legge), dove sono riepilogate tutte le informazioni sui criteri di formazione applicati, così come previsto dai principi contabili, che costituiscono l’insieme di regole che lo governano.

È importante “decodificare” il prospetto contabile per renderlo, per quanto possibile, intelligibile e comprensibile anche ai non addetti ai lavori; a tal fine il documento può essere scomposto e semplificato in 6 macroaree, che interagiscono tra loro, dove le operazioni sono rilevate tramite le scritture contabili.

  1. Attivo immobilizzato o area delle immobilizzazioni: in detta sezione sono contabilizzati gli investimenti (in beni materiali, immateriali e finanziari), di beni acquistati per l’esercizio dell’attività (es: attrezzature, macchinari, ecc…);
  2. Attivo circolante: accoglie le rimanenze di fine esercizio, i crediti (verso clienti) e la liquidità generata (cassa e banca);
  3. Passività correnti: sono costituite dai debiti (verso fornitori, banche, dipendenti, erario, ecc…)
  4. Passività consolidate: sono costituite prevalentemente dai fondi (TFR dei dipendenti e altri fondi per rischi ed oneri);
  5. Il patrimonio netto: formato dal capitale sociale, dalle riserve (utili non distribuiti ai soci) e dall’utile/perdita dell’esercizio corrente;
  6. Conto economico: riporta tutti i costi e tutti i ricavi dell’attività nonché gli utili o le perdite del periodo.

L’analisi di bilancio è una disciplina complessa, che presuppone conoscenze specifiche e viene utilizzata per trarre ulteriori informazioni dai dati contabili; le attività, le passività, i costi ed i ricavi sono riclassificati ad hoc, per evidenziare e calcolare gli indici di redditività, di solvibilità e di liquidità, che misurano rispettivamente la capacità dell’azienda di generare profitti e di fare fronte agli impegni finanziari assunti.

È importante, quindi, monitorare periodicamente le attività, sia di impresa sia professionali, con bilanci previsionali e consuntivi, al fine di evidenziare gli scostamenti delle varie voci di spesa e di ricavo, per arrivare al bilancio di fine esercizio, che riporta il risultato della gestione.

Coloro che vorranno approfondire le tematiche sopra descritte, potranno rivolgersi al portale per ulteriori approfondimenti.

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